04-06-2016
PRIMI 40 ANNI PER LA COOPERATIVA
Ritratto della nostra cooperativa a cura del presidente onorario Daniele Bassi
Sono tra i soci fondatori della cooperativa Nuova Terra, e benché non abbia mai operato direttamente in agricoltura, vi sono sempre stato molto vicino con la mia attività di ricercatore universitario, anche se gli ultimi 20 anni li sto passando all'Università di Milano. Per un certo periodo, pur se molto preso dalle attività universitarie, ho anche accettato di svolgere la funzione di presidente, dopo Giovanni Bettini e Giovanni Spadoni, il ‘mitico' primo, pionieristico, presidente! Da qualche anno, con la presidenza di Maurizio Sandri, si è tornati ad un ‘presidente-agricoltore', così come è giusto che sia.
Sarà che son nato da una famiglia con profonde radici contadine (braccianti e mezzadri i miei nonni: figure oggi scomparse, si parla infatti di salariati agricoli ed affittuari, ma questa è un'altra storia) e questo ha sicuramente influito sulla scelta dei miei studi in agricoltura e sulla passione con cui mi son sempre interessato del lavoro dei campi.
Volentieri quindi offro una mio personale riflessione in questa felice ricorrenza.
Quarant'anni non son pochi, se poi parliamo di un'azienda che si è sempre occupata di servizi in agricoltura e pensiamo alle difficoltà del settore dagli anni '80 (del secolo scorso ad oggi), non possiamo che stupirci: una piccola azienda, con pochi occupati, in un settore dove la riduzione dei margini e l'aumento dei costi ha costretto non pochi agricoltori a mollare, c'è di che riflettere….
Come se non bastasse, dal 2008, segnato dalla crisi finanziaria mondiale che investito come un uragano ogni settore, la Nuova Terra ha visto crescere il suo fatturato di due volte e mezzo, ed oggi corre velocemente verso i 5 milioni di euro ed occupa fra dipendenti fissi e stagionali più di 50 persone, ma come è stato possibile?
Certo, si potrebbe fare una lista formale di quanto i dinamici operatori di questo piccolo gioiello imprenditoriale hanno saputo mettere in opera in questi anni, diversificando l'offerta dei servizi e la professionalità dei dipendenti: da semplice vendita dei mezzi tecnici (antiparassitari, concimi, mangimi, sementi, ecc), la gamma degli articoli si è gradatamente allargata al materiale per l'irrigazione ed alla progettazione e realizzazione degli impianti frutti-viticoli, alla gestione meccanizzata del vigneto, raccolta compresa e perfino alla fornitura di materiale di servizio per le aziende manifatturiere, senza parlare del servizio per gli spurghi.
Ma si potrebbe obiettare che questa strategia di ampliamento della gamma dei servizi offerti non è molto originale e che in realtà il tema della redditività delle aziende, in particolare quelle piccole, è legata ai costi di produzione ed alla impossibilità di effettuare economie di scala.
Non è quindi ai prezzi stracciati che dobbiamo guardare per capire il segreto della vitalità di questa azienda, per capire come mai i soci (circa 400) ed altrettanti clienti (tra cui anche privati e soggetti industriali, oltre che imprenditori agricoli) varcano il cancello dell'azienda o cercano al telefono i tecnici per consulenze, che poi spesso si trasformano in ordini di acquisto. Anche perché occorre tener conto che le aziende agricole, normalmente, non riconoscono alcuni costi professionali, come la progettazione: si tratta certo di un ‘ritardo culturale', con cui occorre fare i conti. D'altra parte, è anche vero che lo stesso agricoltore non guarda al costo quando capisce che la soluzione che gli si prospetta è la migliore possibile, ad esempio per la realizzazione di un impianto irriguo o di un nuovo vigneto, ed allora è disposto a pagare, non si affanna alla ricerca del preventivo più basso, e si entra in un'altra dimensione, che è quella della fiducia
E con questa notazione che tiene conto anche della psicologia, iniziamo a capire uno dei punti di forza della cooperativa Nuova Terra, la dimensione umana. Ora, ci sono diversi aspetti che entrano sotto questa espressione, ma credo valga la pena soffermarsi in particolare su un paio di esse.
La prima ha a che fare con la fondazione della Nuova Terra, in quanto i soci fondatori decisero sin dall'inizio di costituirsi come cooperativa, e non per una convenienza di tipo fiscale. I primi soci avevano infatti ben chiaro il valore della solidarietà e della condivisione di alcuni valori fondanti i rapporti tra le persone, anche e soprattutto quando si parla di lavoro e di affari: l'onestà e la trasparenza nei rapporti, l'aiuto reciproco nella ricerca di soluzioni condivise nell'affronto di problemi comuni, ecc. Si potrebbe continuare, e può non stupire che, nel caso della Nuova Terra, tale dimensione solidaristica si iscriva nel solco della dottrina sociale della Chiesa. E se tali valori erano importanti 40 anni fa, pensiamo a cosa significano oggi, un tempo che Papa Francesco ha definito “non un epoca di cambiamenti, ma un cambiamento di epoca”, dove appunto valori che sembravano definitivamente consolidati nella nostra civiltà, devono essere di nuovo riconquistati, e con quanta fatica e sofferenza!
Non a caso, la crisi finanziaria del 2007-08 non è stata appena una crisi economica, ma prima di tutto una crisi morale, che ha causato un uso spregiudicato dei mezzi finanziari, che invece di essere utilizzati per il bene comune, sono stati orientati all'arricchimento di pochi.
E anche le attuali difficoltà del mondo del lavoro hanno, se si scava fino alle radici, cause morali, in quanto le ricchezze materiali vengono troppo spesso usate per il ben di pochi.
Ora, si diceva sopra del ruolo che ha la dimensione umana nella operatività della Nuova Terra: oltre ai principi solidaristici che i soci fondatori hanno voluto mettere, scegliendo la forma cooperativa, non hanno compiuto appena una lodevole opera idealistica, ma hanno bensì instillato anche i criteri alla base delle scelte strategiche ed operative.
E questo si riflette non solo nei rapporti tra i soci, ma anche tra gli operatori stessi, fino a riflettersi nel modo di rapportarsi coi clienti. E questo, dalle persone più attente viene colto ed apprezzato, fino al punto che si creano relazioni non appena legate alla fornitura di beni e servizi semplicemente regolata dal denaro. Ovviamente, ciò non significa che il denaro non sia importante, ma che non è il criterio decisivo, e che la realizzazione tecnica offerta al cliente viene pensata per risolvere un'esigenza specifica al meglio delle conoscenze, e non appena per far cassa: e questo alla lunga, come si dice, ‘paga', cioè si traduce in rapporti di stima e fiducia reciproca, che vanno al di là del rapporto fornitore- clienti.
A ben riflettere, non pare di vedere altre spiegazioni di questo ‘miracolo' che Nuova Terra, dopo 40 anni, a dispetto di una generalizzata situazione di crisi, è riuscita a conquistarsi la fiducia di un numero sempre più numeroso di imprenditori: investire sulla persona, ovviamente anche utilizzando gli strumenti che la tecnologia oggi mette a disposizione: strumenti a guida laser, georeferenziazione via GPS, sito web ben strutturato prossimamente online con la possibilità di richiedere preventivi, servizi a 360° per l'azienda agricola, oltre naturalmente ai mezzi tecnici per l'agricoltura ed il verde urbano: tutto questo si può trovare oggi alla Nuova Terra.
Ma è ben chiaro che tutto questo non basterebbe ad ‘affezionare' il cliente se non passasse attraverso la creazione di un rapporto, il vero valore aggiunto di questa cooperativa ancor giovane, per lo spirito con cui sa trasformare i problemi e le difficoltà in nuove opportunità.
Daniele Bassi, Università degli Studi di Milano